Conversation between Diawara B. and Leoluca Orlando: “Am I a Palermitan or am I not?”
Diawara B. and the Mayor of Palermo, Leoluca Orlando, talk about the possibilites of Palermo as a city of reception.
Diawara: “Ho cercato di tutto: di imparare la lingua,di immergersi nella cultura, di fare tutto per diventare un palermitano come si deve essere. Perché dietro ogni diritto c’è un dovere. Quindi ho cercato di fare il mio dovere. Però la cosa che non ho capito è il fatto che io dopo aver fatto tutte queste cose che la questura di Palermo mi ha rifiutato di rinnovare il mio permesso di soggiorno solo perché non ho il passaporto. Ho tutti i documenti ma solo qualche mio passaporto.
Quindi alla fine non ho capito: Io sono palermitano o non sono palermitano? Tanti ragazzi sono nella stessa situazione.”
Leoluca Orlando: “In questa situation dobbiamo distinguere, dobbiamo distinguere fra quello che è di competenza del Comune e quello di competenza della questura.
Il comune è competente a dare l’iscrizione anagrafica e da l’iscrizione anagrafica in base alla legge. L’attuale legge Salvini dice al sindaco che non deve dare l’iscrizione, ma l’ho dato lo stesso. Abbiamo firmato centinaia di iscrizione anagrafica.
Con iscrizione anagrafica uno diventa visibile e può accedere al permesso di soggiorno. Quindi il tema di fondo é se tu hai una iscrizione anagrafica attuale a Palermo? Se no devi chiederlo! Se la chiedi ti viene data.
Cosa è successo? Questo cosiddetto decreto Salvini che poi é legge ha abolito la protezione umanitaria. Avendo abolito la protezione umanitaria, quando io faccio diciott’anni, finisce il periodo in cui avevo la protezione come minorenne. E in quel momento divento invisibile.
E diventarne invisibile non posso avere un contratto di lavoro regolare. Non posso pagare le tasse. Perché sono invisibile. Non posso affittare un appartamento. E allora io cosa ho detto? Siccome questa legge Salvini secondo me è contro la Costituzione. La mia competenza del Comune è dare la iscrizione anagrafica tutti coloro che avevano la protezione umanitaria quando gli scade la protezione umanitaria. Io gli dò il permesso con l’iscrizione anagrafica, con la quale loro possono avere il permesso di soggiorno possono avere un contratto di lavoro con cui hanno il permesso di soggiorno.
Perché la cosa assurda quale é? Se non ho un posto di lavoro, non posso avere un permesso di soggirono, ma se non ho un permesso di soggirno non posso avere un posto di lavoro.
E allora come funziona adesso il meccanismo? Se io avevo una protezione umanitaria e questa protezione umanitaria è scaduta la legge Salvini ha abolito la protezione umanitaria.
Io perdo il permesso di soggiorno, vado dal sindaco e dico: ‘Caro sindaco io sto in via Raffaello numero 25 a Palermo.’ Se tu c’hai un recapito Palermo vai all’ufficio del Comune e dici: ‘Io sono Leoluca Orlando ho un recapito a Palermo in via Raffaello 25. Chiedo di avere il certificato di iscrizione anagrafica e di residenza.’ L’ufficio dirà ‘Non funziona’, ma io dico ‘funziona: ci registreremo!’
Perché gli uffici hanno paura. Ma io non posso per la paura dei dipendenti comunali distruggere un diritto di una persona. Io mi sono assunto responsabilità dopo che ho firmato il primo. Posso firmare 600, tanto se devo essere arrestato mi arrestano per uno o per seicento. Tanto vale che riconosco il diritto di 600 persone.
Ho letto una bellissima dichiarazione di una persona che non conosco e che ha chiesto l’iscrizione anagrafica. E io ho dato l’iscrizione anagrafica. Lui ha rilasciato in un’intervista a un giornale ha detto “Io non conosco il sindaco ma lo devo ringraziare perché mi ha dato adesso l’iscrizione alla grafica e finalmente posso pagare le tasse”.
Discorso fra Diawara B. e Leoluca Orlando nel municipio di Palermo, il 14. giognio 2019
Diawara: “I have tried everything: to learn the language, to immerse myself in culture, to do everything to become a Palermitan as it should be. Because behind every right there is a duty. So I tried to do my homework. But the thing I didn’t understand is the fact that after doing all these things, the Palermo police headquarters refused to renew my residence permit just because I don’t have a passport. I have all the documents but only a few of my passports.
So in the end I didn’t understand: Am I from Palermo or am I not from Palermo? Many guys are in the same situation.”
Leoluca Orlando: “In this situation we must distinguish, we must distinguish between what is the responsibility of the Municipality and that of the police headquarters.
The municipality is competent to give the registration and the registration according to the law. The current Salvini law tells the mayor that he must not give the registration, but I gave it the same. We have signed hundreds of registry entries.
By registering, one becomes visible and can access the residence permit.
So the basic theme is if you have a current registry entry in Palermo? If not, you must ask! If you ask, it is given to you.
What happened? This so-called Salvini decree which is then law has abolished humanitarian protection. Having abolished humanitarian protection, when I turn eighteen, the period in which I had protection as a minor ends. And in that moment I become invisible.
And becoming invisible, I can’t have a regular employment contract. I can’t pay taxes. Because I’m invisible. I can’t rent an apartment. So what did I say? Since this Salvini law in my opinion is against the Constitution. My competence of the Municipality is to give the registration to all those who had humanitarian protection when humanitarian protection expires. I give them permission with the personal registration, with which they can have a residence permit, they can have an employment contract with which they have a residence permit.
Why the absurd thing which is it? If I don’t have a job, I can’t have a residence permit, but if I don’t have a residence permit, I can’t have a job.
So how does the mechanism work now? If I had humanitarian protection and this humanitarian protection has expired, the Salvini law has abolished humanitarian protection.
I lose my residence permit, go to the mayor and say: ‘Dear mayor I am in via Raffaello number 25 in Palermo.’ If you have a Palermo address, go to the Municipality office and say: ‘I am Leoluca Orlando. I have a address in Palermo in via Raffaello 25. I ask to have the certificate of registration and residence.’ The office will say ‘It doesn’t work’, but I say ‘it works: we will register!’
Because offices are afraid. But I cannot out of fear of municipal employees destroy a person’s right. I took responsibility after I signed the first one. I can sign 600, so if I have to be arrested they arrest me for one or six hundred. I might as well recognize the right of 600 people.
I read a beautiful statement from a person I don’t know and who asked to register. And I gave the personal registration. He said in an interview with a newspaper:’I don’t know the mayor but I have to thank him because he has now registered me and I can finally pay taxes.’”
Conversation between Diawara B. and Leoluca Orlando in the town hall of Palermo, on the 14th June 2019
Leoluca Orlando, the Mayor of Palermo, had a filmed group discussion with some young refugees from the Giocherenda workshop.
This excerpt from the conversation is between Diawara B. and the Mayor of Palermo.
Diawara B. comes from Mali and left his family at the age of 15 to work in Algeria. He stayed for a year and 7 months, working and putting money aside to start a business in Mali. When the situation in Mali worsened and he was also treated worse and worse in Algeria – “they treated me like a monkey like Bilal, a former slave who was bought out by the Prophet Mohammed” – he became more imaginative in 2016. He came as a minor and has lived in Italy ever since. After a stay in an initial reception center in Sicily, today he goes to an international high school and hopes to be able to graduate to study.
Due to the so-called security decree of October 2018, he recently lost his residence status, which means that from one day to the next he is in an extremely precarious situation, which in the worst case can go hand in hand with the ban.